Intervista a Maria Adele Iannotti - parent coach - @mammacrescebene
Eccoci alla prima intervista nello spazio di Vita Su Misura!
Oggi parliamo con Maria Adele Iannotti, una parent coach che io ho conosciuto grazie al percorso di business che stiamo facendo insieme ad altre fantastiche donne guidate da Francesca Deane.
Il tema del mese del mio blog è “Creare spazio”, spazio per noi stesse, perché troppo spesso noi donne ci lasciamo fagocitare dalla vita: famiglia, lavoro, impegni vari, la casa, per gli altri ci siamo sempre, ma facciamo fatica a dedicarci a noi stesse quando invece dovremmo prenderci più cura di noi per poter essere più serene, più empatiche e più presenti in tutte le altre relazioni che abbiamo con chi ci circonda. Ecco perché ho chiesto a Maria Adele di raccontarci un po’ di lei e della sua missione, perché, soprattutto quando siamo mamme tendiamo a metterci sempre all’ultimo posto. Scopri di più nell’intervista!
Ciao Maria Adele e benvenuta! Per cominciare dicci chi sei e di cosa ti occupi.
Ciao Susy e grazie per avermi invitata nel tuo spazio… come sai appena mi hai fatto questa proposta ne sono stata felicissima! Io sono Maria Adele, mamma di una splendida bimba di quasi 3 anni e mi occupo di sostegno alla genitorialità, in particolare accompagno mamme di bambini e bambine in età prescolare che desiderano riconnettersi con la versione del genitore che vogliono essere e, allo stesso tempo, affrontare tutte quelle che sono le piccole grandi sfide di questi anni… mi riferisco ai famosi “capricci”.
Cosa ti ha spinta a cambiare e a scegliere di fare la Coach?
Da sempre sono una libera professionista. Il desiderio di libertà e di lavorare solo per me non mi ha mai fatto sfiorare l’idea di cambiare rotta e questa libertà mi ha consentito di prendere una lunga pausa dopo aver partorito. Quando ero incinta ho lavorato tantissimo proprio perché avevo intenzione, una volta nata mia figlia, di fermarmi per un bel po’ per dedicarmi completamente a lei e a questa meravigliosa avventura della maternità. È stato in questo periodo che dentro di me è scattato qualcosa che mi allontanava sempre più da quello che facevo prima e mi spingeva verso altro, un “altro” non ancora ben definito. Durante le mie passeggiate post-pranzo, mentre mia figlia dormiva, ascoltavo sempre il podcast di Francesca Healthy Busy Life - Cambia la tua vita, un'abitudine alla volta | Podcast on Spotify e grazie a lei ho iniziato a farmi qualche domanda in più, a dare un nome a ciò che stavo provando e ho capito che non potevo continuare a investire il mio tempo in qualcosa che non mi faceva svegliare con entusiasmo ed energia. Sentivo che stavo sprecando le mie risorse, che potevo dare di più a me stessa ma anche a coloro che avrei incontrato sul mio cammino. Avevo voglia di dare un contributo importante, di far stare bene le persone, di aiutarle nelle difficoltà, di aiutarle a fare chiarezza e vivere meglio. Ci sono tanti modi per fare questo, io ho scelto la strada del Coaching perché guardandomi dentro (e indietro) ho riflettuto sul fatto di come da sempre, parlando con persone, amiche e amici, io sia riuscita a far tirare fuori loro cose di sé delle quali spesso rimanevano stupefatte. Quando possibile cerco di tenermi alla larga dai consigli e provo ogni volta a offrire il mio supporto chiedendo, aiutando a fare chiarezza, accompagnando. Questo ha fatto una enorme differenza nel risultato. Pensando a tutto questo ho fatto 2+2 ed ho capito che la mia strada era il Coaching!
Perché proprio il Parent Coaching?
Ho scelto di specializzarmi nel parenting perché in questo momento della mia vita sento di poter dare un grandissimo contributo in tale ambito. Sin da quando ho scoperto di essere incinta ho iniziato a leggere e studiare tantissimo il metodo Montessori, la disciplina dolce, l’intelligenza emotiva, le fasi di sviluppo, i “capricci” … mi sono sentita e mi sento ancora oggi davvero “affamata” di queste tematiche e desidero applicarle al mio lavoro perché sento che il binomio Coaching- educazione rispettosa possa fare davvero la differenza nella genitorialità. Non c’è LA soluzione, c’è quello che va bene per ciascuno di noi… e il mio obiettivo è aiutare le mamme a trovare la loro strada e il loro stile educativo, basato su rispetto e accoglienza sempre, ma costruito su misura.
Qual è la tua missione?
Come ti dicevo, durante la gravidanza ho letto e studiato tantissimo. Sono andata in una sorta di “ansia da prestazione” (e sono sicura di non essere la sola in questo) perché volevo essere la miglior madre possibile per mia figlia. Quando mia figlia è nata, però, ho capito che già ero per lei quella mamma e questo non vuol dire che ero quella mamma perfetta a cui ambivo, ma ero la miglior mamma possibile per lei, nonostante tutto. Perché l’amavo sopra ogni altra cosa e ogni giorno facevo del mio meglio per lei. Ancora oggi studio, mi formo, approfondisco tematiche ma con una consapevolezza diversa. La stessa consapevolezza che desidero portare alle mamme che decidono di iniziare a lavorare insieme a me. Consapevolezza che non siamo perfette, ma va bene così. Consapevolezza che la fatica è normale, ma che non dobbiamo dimenticarci di noi. Consapevolezza di dove si è e dove si vuole arrivare, perché anche se è vero che la perfezione non esiste non vuol dire che non possiamo migliorarci di volta in volta e modificare tutti quei comportamenti che ci impediscono di essere la donna e la mamma che vogliamo essere. Questo a 360° e quindi non solo nella relazione con i nostri figli e figlie ma anche nella relazione con sé stesse, anzi, in primis con questo aspetto.
Cosa ti chiedono più spesso le mamme?
Le mamme molte volte vengono da me perché si sentono poco efficaci nella gestione di una determinata situazione che può essere il rispetto delle regole, la comunicazione, la poca pazienza che hanno nei confronti dei loro figli e figlie… ma ti confesso che spesso il lavoro insieme le porta alla consapevolezza che hanno bisogno di più spazio per nutrire loro stesse.
Nel blog parliamo di “creare spazio per noi stesse”, cosa significa creare spazio per te stessa?
Per me significa trovare quel tempo da dedicare alle cose che ci fanno stare bene, qualunque esse siano. Quello spazio in cui ci riposiamo, ricarichiamo, rigeneriamo. Ci sono mille modi diversi per fare questo, ognuna di noi ha delle esigenze e desideri diversi, ognuna di noi ha bisogno di più o meno spazio, ma la cosa importante è che questo cantuccio in cui rifugiarci ci sia sempre.
Tu cosa fai nei momenti che dedichi a te stessa?
Solitamente attività molto tranquille: mi concedo lunghe passeggiate nella natura, ascolto podcast e amo tantissimo leggere. Da oltre un anno, inoltre, pratico journaling e devo dire che la scrittura è un’attività davvero catartica, calma la mente e aiuta a trovare soluzioni, motivo per cui ho deciso di portarla nei miei percorsi.
Dici sempre “nutri la donna e nutri la mamma”, spiegaci cosa intendi.
Con la maternità spesso facciamo l’errore di dimenticarci di noi stesse. Il fatto che noi vogliamo il meglio per i nostri figli molte volte rischiamo di farlo coincidere con l’annullamento delle nostre esigenze. Anche se non ce ne accorgiamo subito un comportamento del genere è non solo autodistruttivo, ma si riflette negativamente sulla genitorialità, alimentando un circolo vizioso che diventa sempre più difficile da spezzare. L’esempio classico per far capire questo concetto è la brocca. Quando una brocca è vuota non può riempire i bicchieri di nessuno… quella brocca deve essere riempita e così potrà dissetare le persone che più amiamo. Ognuna riempie la brocca a modo suo e ognuna ha bisogno di più o meno tempo, l’importante però è trovarlo quel tempo, anche solo 5 minuti al giorno se proprio non abbiamo altre possibilità in quel momento della nostra vita. Ma crearli sempre quei 5 minuti.
Non dimenticarci di noi stesse non vuol dire trascurare i nostri figli, assolutamente. Vuol dire non trascurare i nostri bisogni, che è ben diverso. Imparare ad ascoltarsi, chiedere aiuto, parlare col partner, trovare un modo per continuare a nutrire la donna, oltre la mamma… donna poi che andrà a nutrire la mamma in un circolo che non è più vizioso ma virtuoso.
Qualche consiglio extra?
Tre, se posso. Il primo è quello di rallentare. Siamo sempre di corsa qualsiasi cosa facciamo… siamo di corsa anche quando non ce n’è bisogno perché siamo settate in questo modo. Il mio suggerimento è quello di andare piano, quando si può, in modo da non perdersi tutte le cose belle che sono intorno a noi e gustarle pienamente. Il secondo è strettamente correlato al primo: fare decluttering. Di cose, azioni, relazioni. Per fare questo è necessariamente doveroso rallentare, per capire cosa dobbiamo tenere e cosa lasciare andare. Avremo così una vita più spaziosa in cui c’è davvero solo ciò che ci interessa. Il terzo è quello di silenziare i rumori di sottofondo e quindi il giudizio altrui, mettere i giusti boundaries e non dar conto a chi ti dice che stai sbagliando, che non sei adeguata e non sei abbastanza. Perché tu sei tutto questo e molto di più e il fatto che tu sia qui a leggerlo lo dimostra.
Dove possiamo trovarti?
Mi trovate su Instagram come @mammacrescebene e sul mio sito www.mammacrescebene.it dove, oltre ai miei contatti e a info su di me e il mio lavoro, è possibile scaricare anche una risorsa gratuita per chi vuole iniziare a lavorare su sé stessa. Rispondo sempre con molto piacere a tutte le persone che mi scrivono, per cui se vi va di lasciarmi un saluto non esitate a farlo!
Grazie di cuore a Maria Adele per essere stata con noi oggi, la ritroverete di certo sia qui sul blog che sui nostri rispettivi canali social per parlare di spazio per noi stesse, di genitorialità e di molto altro ancora.